Le malattie cardiovascolari rappresentano la principale causa di morte nelle donne essendo tuttora responsabili di circa il 35% dei decessi totali. Decenni di campagne di base hanno contribuito ad aumentare la consapevolezza circa la portata delle malattie cardiovascolari nel genere femminile. Sono inoltre in corso profondi cambiamenti culturali che possono influire positivamente sulle donne e sul loro libero arbitrio in termini di autodeterminazione della loro salute. Tuttavia, nonostante una maggior consapevolezza sociale e culturale, nel complesso si è verificata una stagnazione delle azioni che debbono essere intraprese per portare ad una riduzione del carico di malattie cardiovascolari.
Sono perciò urgentemente necessarie strategie specifiche per affrontare questo problema in modo da superare disuguaglianze tuttora presenti nella diagnosi, nel trattamento e nella prevenzione malattie cardiache nelle donne.
L'incontro è diretto a stimolare un confronto tra esperti sul tema e a presentare un modello di possibile approccio alla prevenzione delle malattie cardio-vascolari nel genere femminile. Il rischio cardiovascolare nelle donne è infatti, a parità di età e degli altri fattori tradizionali (fumo, ipertensione arteriosa, ipercolesterolemia, diabete) apparentemente inferiore a quello del genere maschile. Esistono tuttavia fattori di rischio specifici del sesso femminile la cui importanza non è pienamente riconosciuta ma la cui azione può spiegare l'enorme numero di eventi cardio-vascolari nelle donne.
Durante il convegno verrà discussa la necessità e presentata una modalità di valutazione del rischio cardiovascolare basato su figure sanitarie infermieristiche in piena integrazione con la medicina generale.